
E volo via come farfalla leggera
fra le nuvole del cielo di aprile.
E come fiocchi di neve fuori stagione
mi dissolvo nell’aria.
Vado, ma resto
e nella luce, per sempre, esisto.
La morte riguarda tutti ed è strettamente legata alla vita, a volte giunge all’improvviso, qualche volta, dopo una lunga malattia che coinvolge il morente e la sua famiglia.
Un evento così impegnativo ci può cogliere impreparati in particolar modo in questo che è il tempo della morte negata. Nella relazione interpersonale spesso si creano dei non detti che portano a quella che viene definita “la congiura del silenzio” la quale porta sofferenza, solitudine ed isolamento per il malato e sensi di colpa per i parenti.
Il lutto è il periodo che segue la morte del congiunto ed è caratterizzato da una serie di vissuti molto dolorosi che hanno bisogno di essere vissuti e in seguito elaborati. Solo in questo modo è possibile riorganizzarsi la vita.
Quando è necessario rivolgersi al professionista?
Quando il dolore sembra non finire mai, se ci sono sentimenti di rabbia che non si riesce ad elaborare, quando ci sentiamo senza energia e non riusciamo a riprendere i nostri ritmi quotidiani.